I media che “costruiscono” il vincitore

18 03 2006


Ho lasciato intendere nei post precedenti che a mio parere dal confronto tv tra Berlusconi e Prodi non sia uscito un vero vincitore. Ho trovato una certa comunanza di giudizio tra gli spettatori sul chi fosse il perdente: i cittadini elettori, spettatori di una serata televisiva poco utile a farsi un’idea, o a sostanziarla, qualora si avesse già un orientamento tra i due candidati premier.

Subito dopo il duello tv, ho ascoltato pareri piuttosto equilibrati tra chi sosteneva che fosse andato meglio l’uno o l’altro e non mi sarebbe dispiaciuta una telefonata a casa di un qualche istituto di sondaggio, (ma erano le 22:30) per un commento a caldo. Dopo pochi minuti dalla fine del match sono cominciati i programmi di commento, da Porta a Porta ad uno speciale di Studio Aperto su Italia 1 e l’impressione che ne scaturiva, ascoltando i commenti dei giornalisti di alcuni quotidiani anche importanti ma non i maggiori, era che fosse stato più efficace Berlusconi, di poco. Ma ho notato in breve tempo che, a parte alcune eccezioni, quali il direttore dell’Unità ed il miglior intervento di quello che sto giudicando il più lucido e corretto giornalista “politico” del momento, Claudio Martelli del programma “L’incudine”, le altre voci erano tutte faziosamente filoberlusconiane. (Specialmente Studio Aperto stava diventando un feudo del Cavaliere con le uniche presenze in studio del direttore de “Il Giornale” e quello de “La Padania”)

L’indomani sono scesi in pista, nelle edicole, i più forti quotidiani nazionali decretando una vittoria ai punti (è testualmente il titolo di “Repubblica”) di Prodi. Poi per 2 giorni la stampa ci ha ricamato su, attivando un circolo virtuoso che desse un risultato più netto a favore del Professore ed ecco che ieri, vedendo “Ballarò” ci sono stati resi noti i dati del sondaggio sul vincitore mostrati da Nando Pagnoncelli, direttore dell’ Ipsos-Abacus, in cui si è arrivati alla conclusione, affermata da alcuni politici ospiti, di una netta vittoria di Prodi. Pagnoncelli ha precisato che il sondaggio era stato posto due giorni dopo la sfida tv per far sedimentare le opinioni degli intervistati. Sarebbe stato più opportuno ed interessante, invece, fare anche un sondaggio telefonico subito dopo la visione del duello tv e confrontare le opinioni del momento con quelle scaturite dal sondaggio “sedimentato”, presentandole al pubblico televisivo di Ballarò in versione comparativa. Invece la scelta effettuata fa capire come il vincitore sia stato “messo in circolo”, costruito dalla stampa ed abbia determinato l’onda successiva. Questa è una piccola osservazione costruttiva sull’istituto del sondaggio da chi ne ha appreso qualche competenza anche con il sopracitato Prof. Nando Pagnoncelli





Berlusconi a “L’Incudine”

30 01 2006


Sabato è andato in onda L’incudine, programma condotto da Claudio Martelli, ospite Silvio Berlusconi.

Micidiale l’arguzia di Oscar Giannino, vice-direttore di Mercati e finanza, che tra le altre cose ha fatto notare al premier un qualcosa di semplice ma che pur va ricordato, il fatto che i due aspiranti alla carica sono sempre gli stessi da 10 anni: “Berlusconi e Prodi, siete sempre voi i migliori?!”

E’ da notare che il programma non ha avuto un contraddittorio politico in senso stretto bensì un’intervista a Berlusconi ed interventi critici di alcuni giornalisti tra i quali Mario Orfeo, direttore de Il Mattino di Napoli che ha rivelato tre nomi di papabili del centrosinistra alla carica di Presidente della Repubblica in caso di vittoria: D’Alema, Amato, Ciampi-bis. L’attuale presidente non si è mostrato molto disponibile ad un eventuale secondo mandato. Su D’Alema sembra persistere una relegazione come già avvenuto quando è stato nominato presidente dei Ds; forse preferirebbe essere maggiormente in campo e si prospetta di più l’incarico alla Farnesina, (Ministero degli Esteri) destinazione sulla quale il presidente Ds ha già espresso un buon grado di apprezzamento.

Il conduttore Claudio Martelli, ex Ministro di Grazia e Giustizia, è stato un ottimo esempio di intervistatore-giornalista senza manie da star, misurato e capace. Giannino un po’ un assist-man per il Cavaliere, soprattutto per quanto riguarda i discorsi sull’atteggiamento liberale, la giornalista di La 7 Rula Jebreal una piacevole scoperta..